In confidenza Giorgio commenta le sue scoperte, le sue sorprese e i suoi dubbi, la quotidianità dei progetti all’Università e all’Olivetti con le loro difficoltà e le loro contraddizioni. Scorrere le note di Giorgio ci permette di leggere con occhi diversi i documenti e scoprire quello che non sempre le carte ufficiali riportano.
Il taccuino è un diario su cui Giorgio ritorna: lo rilegge, lo corregge
o lo commenta con il senno di poi. Nel nostro lavoro di riordino e
pubblicazione, riportiamo le note di Giorgio in ordine cronologico inverso
lasciando traccia, dove possibile, dell’evoluzione
del testo nel tempo. Eventuali note di redazione sono indicate fra [].
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4 giugno 1955
Mi sono fatto raccontare da Michele Canepa le origini del laboratorio
Olivetti di New Canaan. Sembrava invitato a nozze, io sto vivendo un’avventura
incredibile, ma dall’entusiasmo del suo racconto è lampante che molti
altri sono stati più pionieri di noi. |
3 giugno 1955
Quel che mi aveva detto Ella di IBM mi ha messo ansia. In questi
giorni a New Canaan mi sono fatto dare altre informazioni: è
anche peggio. |
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29 maggio 1955 Con Mario abbiamo pranzato a Central Park, poi nel secondo pomeriggio lui
aveva da organizzare per andare domani a New Canaan, perciò ci ha
raggiunti Ella Thompson e sono rimasto con lei. |
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20 novembre 1954 Sto cominciando a studiare, mi hanno dato ieri l’articolo di Bruno de Finetti (statistico, lavora per le Generali) pubblicato dall’Università di Trieste. Il titolo disorienta: “Macchine «che pensano» (e che fanno pensare)”. Conversi, quando il 4 ottobre scorso tranquillizzava i membri del CIU:
[ndr: vedi fonti, p. 2]
Dalle note vien fuori che se ne discute da un secolo:
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