Dedicate a redattori e revisori, le linee guida aiutano a compilare e a validare i contenuti pubblicati sulla pagina web di OggiSTI e sulla pagina Facebook di HMR.
Le linee guida sono principalmente un aiuto, ma è importante che siano anche comprese come regole alle quali è necessario attenersi. Servono per mantenere lo stile di OggiSTI uniforme nella sostanza e nell’aspetto e, in definitiva, per raggiungere il principale obiettivo di OggiSTI: raccontare la storia dell’informatica in modo curioso e interessante per coinvolgere un pubblico più ampio possibile, ma senza fare compromessi sul rigore storico e tecnologico.
Nel seguito, dopo alcune indicazioni generali, sono discussi in dettaglio e con esempi i campi di una pagina di OggiSTI:
Nelle pagine di redazione delle pagine di OggiSTI, alcuni punti delle linee guida sono ricordati e riassunti, ma non sostituiscono questa pagina che per redattori e revisori deve esser un riferimento costante.
Essendo destinato a un pubblico molto ampio, il linguaggio di OggiSTI è semplice e diretto, con poche subordinate, preferendo la forma attiva a quella passiva. I seguenti punti vanno scrupolosamente osservati:
L’appropriatezza del linguaggio e dei contenuti è un dovere dei redattori. Prima di sottoporre le pagine in approvazione i propri testi vanno riletti, accuratamente e più volte. È disdicevole farsi segnalare da un revisore difetti di linguaggio e contenuti che sarebbe stato possibile identificare e correggere in proprio verificando i testi rispetto ai punti di cui sopra.
Il carattere tipografico usato è quello definito dal CSS di HMR, e non deve essere cambiato in nessun modo. Fare molta attenzione a non importare tag html o direttive di stile facendo copia-incolla, verificare sempre con molta attenzione il sorgente HTML usando l’apposita funzione dell’editor. Le seguenti convenzioni vanno scrupolosamente osservate:
Il rispetto delle convenzioni tipografiche è un dovere dei redattori. Essendo norme molto semplici e meccaniche, è estremamente disdicevole farsi segnalare da un revisore difetti tipografici eliminabili con una semplice rilettura.
Non “Fu verso la fine del XIX secolo che, nella città eporediese, la famosa azienda Olivetti nacque grazie all’iniziativa del suo fondatore C. Olivetti”, ma “Camillo Olivetti fondò la Ing. C. Olivetti e Compagnia nel 1989, a Ivrea”: il nome del fondatore e quello iniziale dell’azienda sono precisi, è meno retorico e si legge meglio, risparmia spazio per raccontare altro.
Non “la piattaforma conta oltre due miliardi di iscritti...”, ma “nel 2019 la piattaforma raggiunse i due miliardi di iscritti... ”, la prima è un’affermazione valida solo nel momento in cui si scrive, la seconda è un fatto cronologicamente circostanziato.
Non si può scrivere “Jawed dopo il video della visita allo zoo, il primo in assoluto su YouTube, non ha più caricato altri contenuti” perché è vero oggi, ma sarà, forse, un fatto solo in futuro – naturalmente, anche se ci dispiace dover posporre un fatto curioso in OggiSTI, auguriamo al buon Karim che ciò avvenga in un futuro molto lontano.
Non “Giovanni Nepero”, ma “John Napier” e assolutamente non “John Nepero” o “Giovanni Napier”. Non “Inizio delle Lezioni di Calcoli Numerici e Grafici all'Università di Pisa, tenute da C. Boehm”, ma “Corrado Böhm inizia il suo corso di Calcoli Numerici e Grafici all’Università di Pisa”, per la cronaca, Böhm era italiano e si chiamava proprio Corrado.
Non “la CEP” né “la CEP (Calcolatrice Elettronica Pisana)”, ma “la prima Calcolatrice Elettronica Pisana (CEP)” o “la seconda...”; non “Radio Detection and Ranging (RADAR)” ma “radar, che in origine era l’acronimo di...” e solo nel caso si stia parlando della storia del radar.
Non “Apple 1” o “Apple I”, ma “Apple-1” come era scritto sul manuale originale; non “Apple II ed Apple III”, ma “Apple ][ e Apple ///”, come usa riportare in caratteri la grafica dei loghi dei prodotti.
“La Commodore fu fondata... La Commodore inizialmente commercializzava... Nel 1982 il Commodore 64...” è corretto: la prima occorrenza dell’azienda di Jack Tramiel è in corsivo, la seconda no, ma poi “Commodore” torna in corsivo perché è parte del nome esteso del prodotto; volendo, per evitare una ripetizione, si può usare C64 o, meglio, C=64; in ogni caso, scelta una forma, va poi usata per tutto il testo.
La data è l’informazione essenziale dell’evento, quella che lo identifica e lo colloca nel tempo. Deve essere sempre completa di giorno, mese e anno. Ovviamente deve essere una data in cui è accaduto qualcosa di significativo, non necessariamente epocale, ma interessante.
Considerando un evento, chiedersi sempre se non ce ne è un altro che è direttamente collegato, è più rilevante e non è ancora ricordato in OggiSTI; nel caso, dargli la precedenza: non si ricorda un nominato a un riconoscimento importante se non si è già ricordato chi lo ha vinto; la data di inizio di un progetto è un evento solo se il progetto si è concluso con un risultato rilevante. Fare anche attenzione a non cadere nella cronaca: eventi troppo recenti, a meno di primati attesi da tempo, non sono ancora storia.
Quando si vuole ricordare un personaggio sono in assoluto preferibili date in cui la persona è stata protagonista di qualcosa di importante: un risultato scientifico, il conseguimento di un titolo, un riconoscimento. Il compleanno si può usare, ma come seconda scelta. La data di morte è assolutamente da evitare, a meno di casi eccezionali in cui la dipartita è effettivamente un evento legato alla storia dell’informatica.
In caso di eventi di durata superiore al giorno si utilizza la data di inizio, trovando il modo di specificare altre date nella descrizione. Per le date degli articoli scientifici e dei brevetti si utilizza la data di pubblicazione o concessione, nelle descrizioni può essere utile ricordare la data di sottomissione.
Verificare sempre che la data non sia già presente in OggiSTI, o che l’evento non sia di fatto già ricordato da un’altra data: inutile per esempio ricordare sia l’annuncio di un prodotto che l’inizio qualche mese dopo delle vendite.
Esempi: per ricordare Douglas Engelbart si può usare la data della madre di tutte le demo il 9 dicembre 1968; la sconfitta di un umano da parte di un programma al gioco del go il 9 marzo 2016 anche se recente è storia perché per molto tempo considerata impossibile; la morte di Brian Vigneault è effettivamente un evento dato che avvenne durante una maratona di videogiochi per beneficenza il 19 febbraio 2017; per il primo convegno organizzato in Italia sulla Storia dell’Informatica, che si svolse a Siena dal 10 al 12 settembre 1991, si usa il 10 settembre.
Il titolo è la prima informazione letta dal visitatore, deve essere efficace, informativo e breve. Ha una limitazione di 140 battute, ma si consiglia di stare intorno alle 70. Il titolo può stare su due righe, non di più e l’accapo deve essere studiato favorendo la leggibilità, evitando articoli e attributi orfani.
Il titolo deve evitare enfasi, la ricerca di brevità ed efficacia non deve dare adito ad affermazioni soggette a interpretazione e discussione. Utilizzare il tempo presente e non ripetere la data.
I titoli devono avere forme ricorrenti e usare termini consistenti. Per esempio, per i prodotti, “Annunciato...” si riferisce sempre a un evento in cui un prodotto è rivelato come progetto, “Presentato...” implica la presenza del prodotto o di un suo prototipo, “Commercializzato...” indica l’inizio delle vendite al pubblico. Eventuali distinzioni, come la presentazione di un prototipo o la vendita su un mercato ristretto devono essere chiarite, se non nel titolo, nella descrizione breve. Verificare sempre se esistono date già pubblicate relative a eventi simili e, nel caso, adottare schemi e terminologie già collaudate.
Esempi: invece di “Stabilito a Pisa il primo collegamento a internet italiano” meglio “Il CNUCE di Pisa si collega a Internet”, accadde il 30 aprile 1986, ma alcuni sostengono che il Centro Ricerche Olivetti, sempre a Pisa, si fosse collegato prima: la prima forma enfatizza un primato dubbio, la seconda è un fatto incontestabile e ha anche un’informazione in più; dovendolo spezzare su due righe “Il CNUCE di Pisa<br/> si collega a Internet”.
L’immagine è utile per attirare l’attenzione del visitatore, ma deve avere un contenuto serio, attinente all’evento, possibilmente con la caratteristica di documento e capace di completarne la descrizione.
Le immagini sono orizzontali (4:3, 3:2, 16:9), al più quadrate (1:1). L’immagine è sempre visualizzata ridotta a 320px di larghezza, ma è bene che sia più grande, e.g. per un’immagine nelle proporzioni 4:3, le dimensioni in pixel del file caricato devono essere 640x480, meglio ancora 800x600, ma non di più. Bene dare all’utente l’opportunita di vedere l’immagine meglio, ma OggiSTI non è una collezione di immagini in alta risoluzione. La dimensione massima dell’immagine è di 512KiB.
Se si ha a disposizione un’immagine verticale si consiglia di ritagliarne una parte significativa in un formato orizzontale. Durante il ritaglio dell’immagine fare attenzione a non eliminare dettagli importanti o mutilare in malo modo persone, cose, scritte. Se l’immagine ha linee evidenti, assicurarsi che il taglio non evidenzi innaturali pendenze, nel caso ruotare la porzione tagliata per renderla dritta. Effettuare il taglio in modo che l’immagine risulti centrata. Se proprio non è possibile portare l’immagine a un formato orizzontale si possono introdurre bande laterali con fondo trasparente.
I formati utilizzabili sono .png e .jpg. Se si tratta di immagini geometriche, per esempio schemi tratti da brevetti, è consigliato l’uso del formato .png. Sono preferibili immagini in bianco e nero, curando definizione e contrasto.
All’immagine è collegata una didascalia esplicativa che, fra parentesi, deve citare la fonte dell’immagine in forma breve: solo l’archivio, l’istituzione o la pubblicazione di provenienza.
Esempi: come immagine per l’evento “UNIVAC prevede i risultati delle presidenziali USA” del 4 novembre 1952 potendo scegliere fra 1. una scansione della velina con la previsione di UNIVAC, 2. una generica immagine del calcolatore UNIVAC e 3. una foto di uno dei candidati, l’ideale è 1 essendo un documento dell’evento, 2 è accettabile in quanto è comunque il protagonista dell’evento, 3 è da evitare perché solamente collegata all’evento e a rischio di parzialità.
Le due descrizioni sono la sostanza dell’evento. Rispettivamente, propongono un riepilogo di immediata lettura e un approfondimento, più articolato, ma comunque sintetico. La dimensione consigliata di questi campi è di 30 parole per la descrizione breve e di 150 per quella di approfondimento.
La descrizione breve è usata da sola quando l’evento è pubblicato sulla pagina Facebook di HMR, quindi deve essere completa. Letta insieme a data e titolo (che perciò non deve ripetere) dovrebbe rispettare la regola delle 5 W, cioè (nell’ordine) When, What, Who, Where e, possibilmente, Why. Tuttavia, prima di compromettere la brevità è accettabile finire di soddisfare la regola nella descrizione di approfondimento.
Sulla pagina web le descrizioni breve e lunga vengono sempre usate insieme e di seguito, quindi le informazioni inserite nella descrizione breve non devono ripetersi in quella lunga.
I riferimenti permettono di verificare e approfondire quanto raccontato nell’evento. Almeno un riferimento è obbligatorio e deve essere una fonte primaria della data ricordata. Se non è possibile trovare la fonte primaria, si possono accettare fonti di alta attendibilità come articoli scientifici pubblicati in riviste o congressi di settore e sottoposti a peer review. Riviste e quotidiani sono accettabili solo se direttamente implicati nell’evento. Per esempio, se si ricorda un prodotto sfruttando il fatto che gli fu dedicata una copertina. Oppure, trattando il debutto di un’azienda alla borsa di New York, allora il Wall Street Journal è una fonte accettabile, ma solo se non si è trovato il comunicato stampa dell’azienda stessa.
Altri riferimenti, privilegiando articoli scientifici e monografie di informatica o di storia dell’informatica, possono essere aggiunti successivamente alla fonte per la data, in ordine alfabetico e in un numero ragionevole. Valgono i criteri usuali per cui si inserisce un riferimento:
Non occorre inserire riferimenti per ogni affermazione nel testo: vale la responsabilità del redattore e dei revisori.
In somma: un riferimento, il primo, è obbligatorio come fonte per la data, un secondo è bene come lettura consigliata per approfondire, un terzo ci può stare se è interessante o curioso, quattro sono già troppi e probabilmente indicano un testo criptico che per essere compreso ha bisogno di letture esterne. Lo scopo di OggiSTI non è raccogliere bibliografie tematiche.
Il riferimento alla fonte dell’immagine è inserito in forma breve nelle didascalia.
I riferimenti sono gestiti tramite la Biblioteca di HMR: una volta decisi vanno catalogati nella Biblioteca e poi, tramite l’interfaccia di editing di OggiSTI, inseriti nell’evento. Gli appunti possono essere usati per conservare link e note sui riferimenti durante la redazione dell’evento.
Le parole chiave sono termini rilevanti a inquadrare l’argomento dell’evento: le persone, le organizzazioni e i prodotti citati devono essere inclusi nelle parole chiave; possono essere inclusi termini utili a circoscrivere il contesto (e.g. “robotica”, ma non “informatica”), nel caso occorre riusare termini già presenti evitando sinonimi o variazioni (e.g. se “robotica” è già usato, non introdurre “robot”).
Come regola indicativa 3 parole chiave sono sufficienti, oltre 6 sono troppe. La scelta è ponderata: non tutti gli argomenti/persone/organizzazioni/prodotti toccati, ma solo quelli rilevanti per la data.
Attualmente le parole chiave sono utilizzate come hashtag per la pubblicazione su Facebook delle date di OggiSTI, quindi non devono contenere spazi e caratteri particolari, in pratica sono ammessi solo i caratteri in {A, B, ... Z, a, b, ... z, 0, 1, ... 9}.
Gli appunti servono come promemoria per qualsiasi cosa possa tornare utile alla stesura o alla modifica dell’evento. Sono visibili solo a redattori e revisori e non sono in alcun modo usati per costruire la pagina web dell’evento.