Per ottenere una narrazione più coinvolgente, il master può trarre spunto dal libro “I ragazzi che scalarono il futuro” di Maurizio Gazzarri, su cui è basato il gioco. Ad esempio si possono inserire nella campagna alcuni dei personaggi di fantasia del racconto o prendere spunto dalla caratterizzazione data ai personaggi realmente esistiti (in particolare Mario Tchou).
Breve presentazione di tre personaggi del racconto che potrebbero aiutare il gruppo di ricerca nel gioco.
Dati biografici dei personaggi storici citati negli scenari. L’età indicata si riferisce, tranne dove indicato diversamente, al 1955, data di mezzo del periodo in cui si ambienta il gioco.
In ogni descrizione vengono indicati gli scenari a cui sono legati i personaggi, seguendo questa legenda:
Età: ventenne
Giovane fisica proveniente dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN). Nel 1957 venne distaccata presso il Centro Studi sulle Calcolatrici Elettroniche (CSCE) pisano, diventando una delle prime informatiche italiane. Curò il manuale della Macchina Ridotta e lavorò con Fabri alla soluzione di un problema di fisica su di essa, usando tecniche di programmazione “non numerica”.
Età: 55
Matematico statunitense, conseguì il dottorato all’Università di Harvard, dove lavorò alla realizzazione del calcolatore elettromeccanico Harvard Mark I e dei suoi successori.
Età: 45
Ingegnere statunitense, capo della divisione calcolatori del National Bureau of Standards. Con questo gruppo realizzò nel 1950 il calcolatore SEAC. Nel 1953 si dichiarò disponibile a collaborare con l’Istituto Nazionale per le Applicazioni del Calcolo (INAC) per la costruzione di un calcolatore italiano, ma il progetto non andò in porto.
Età: 47
Appena ventenne fu tra i “ragazzi di via Panisperna” di Enrico Fermi, con cui collaborò nelle ricerche sulla fisica dei neutroni. Instaurò molte e proficue relazioni con università europee e statunitensi e fu tra i fondatori dell’INFN e del Comitato Nazionale per le Ricerche Nucleari (CNRN).
Età: 67
Rettore dell’Università di Pisa dal 1947 al 1959. Era laureato in Scienze agrarie.
Età: 49
Insegnò Fisica sperimentale nelle Università di Bologna e Roma. Trascorse alcuni anni negli Stati Uniti, lavorando presso l’Università Columbia, e in quelle di Urbana e Chicago. Nel 1951 contribuì a costituire l’INFN, diventandone presidente, e poi collaborò alla costruzione dei laboratori di fisica subnucleare di Frascati, fondati nel 1954.
Età: 32
Matematico e informatico italiano, dal 1953 fece ricerca presso l’INAC di Roma, studiando linguaggi di programmazione e la Macchina di Turing. Nel 1958 venne a insegnare all’Università di Pisa, tenendo il corso di “Calcoli numerici e grafici” e aiutando con le sue competenze il progetto CEP.
Età: 37
Informatico e fisico inglese. Nel 1945 andò a lavorare al Birkbeck College dell’Università di Londra. Per facilitare i suoi studi di cristallografia lavorò al calcolatore APE(X)C, caratterizzato da una memoria a tamburo magnetico. Nel 1957 fondò il dipartimento del calcolo automatico a Birkbeck.
Età: 30
Principe di Forino e fisico teorico dell’Istituto di Fisica di Roma. Entrò nel 1954 nel CSCE, dove svolse il lavoro di ricerca e sintesi dello stato dell’arte. Nella primavera del 1956 tenne i seminari di “Analisi numerica” e “Aritmetica, logica e organizzazione delle calcolatrici elettroniche”. Nel 1961 partecipò alla fondazione dell’Associazione Italiana per il Calcolo Automatico (AICA), come rappresentante del CSCE.
Età: 30
Ingegnere dell’Olivetti presso il CSCE. Nella primavera del 1956 tenne i seminari di “Elementi di elettronica per le macchine calcolatrici”.
Età: 38
Negli anni ’50 fu direttore dell’Istituto di Fisica di Pisa e docente universitario. Insieme a Gilberto Bernardini convinse Fermi a scrivere una lettera al Rettore Avanzi in sostegno del progetto CEP. Successivamente coinvolse nel CSCE Alfonso Caracciolo, Elio Fabri e Sergio Sibani, provenienti dall’Istituto di Fisica di Roma.
Età: 32
Ingegnere e informatico, collaborò alla costruzione del CRC 102A a San Diego, calcolatore poi acquistato dal Politecnico di Milano. Fu il primo calcolatore operativo in Italia. Era basato su una memoria a tamburo magnetico. Nel 1961 Dadda partecipò alla fondazione dell’AICA, come rappresentante del Politecnico di Milano.
Età: 49
Matematico e statistico, noto per i suoi studi sulla probabilità. Nel 1952 scrisse l’articolo “Macchine «che pensano» (e che fanno pensare)” contenente informazioni e riflessioni sui nuovi calcolatori.
Età: 36
Ingegnere elettronico statunitense, realizzò nel 1946 insieme a John Mauchly, l’ENIAC, uno dei primi calcolatori. Successivamente si mise in proprio insieme al collega fondando la Eckert-Mauchly Computer Corporation. Realizzarono l’EDVAC, uno dei primi calcolatori basati sull’architettura Von Neumann, e il calcolatore commerciale UNIVAC. La loro azienda venne acquistata dalla Remington Rand nel 1950 a causa di problemi finanzari.
Età: 25
Laureato in Fisica teorica a Roma nel 1951, fece degli studi di fisica delle particelle presso l’Istituto romano per poi venire coinvolto nel CSCE di Pisa. Nella primavera del 1956 tenne i seminari di “Teoria della programmazione” e “Aritmetica, logica e organizzazione delle calcolatrici elettroniche”.
Età: 36
Ingegnere statunitense dei Bell Labs, lavorò al TRADIC, primo calcolatore a transistor.
Età: 49 (1950)
Importante fisico italiano, premio Nobel nel 1938 per le sue scoperte sulla radioattività. Scrisse una lettera al Rettore dell’Ateneo pisano dove appoggiava la costruzione della CEP. Dopo la sua prematura scomparsa, la lettera fu impugnata come suo “testamento”, risultando decisiva per le sorti del progetto. Morì il 28 novembre 1954.
Età: 42
Matematico e informatico statunitense, marito di Adele Katz. Nel 1944 conobbe Von Neumann e lo convinse a lavorare all’EDVAC. Per sua iniziativa, fece stampare 24 copie del “First Draft of a Report on the EDVAC” scritto da Von Neumann, che rapidamente circolarono in molti laboratori di informatica di tutto il mondo. Successivamente lavorò come direttore dell’IAS machine dell’Università di Princeton.
Età: 49
Matematica e informatica statunitense, tra i primi programmatori dell’Harvard Mark I. Nel 1949 entrò nella Eckert-Mauchly Computer Corporation, dove lavorò all’UNIVAC, per il quale realizzò il compilatore A-0 system nel 1951 e sviluppò il linguaggio di programmazione FLOW-MATIC nella seconda metà degli anni ’50.
Età: 35
Programmatrice e matematica statuniteste, moglie di Herman Goldstine. Scrisse il manuale di utilizzo dell’ENIAC e lavorò alla sua conversione da calcolatore a programma cablato a calcolatore a programma memorizzato, con la consulenza di Von Neumann. Istruì anche un gruppo di donne a programmare sulla macchina.
Età: 34
Matematico e informatico inglese. Lavorò insieme a Frederic Williams alla Manchester Baby e alla sua versione commerciale, il Ferranti Mark 1.
Età: 35
Autore, insieme a George Bruce, dell’articolo “An Experimental Transistorized Calculator”, che descriveva il prototipo a transistor dell’IBM 604, presentato nel 1954.
Età: 33
Politico di grande personalità, fu il presidente della Provincia di Pisa dal 1951 al 1962.
Età: 48
Ingegnere statunitense, costruì insieme a John Presper Eckert il calcolatore ENIAC. Fu progettato e realizzato presso l’Università della Pennsylvania dove Mauchly insegnava “Ingegneria elettrica”.
Età: 58
Matematico e programmatore inglese. Durante la seconda guerra mondiale lavorò al Colossus di Bletchley Park. Formò il gruppo che nel 1948 realizzò la Manchester Baby, calcolatore basato sugli studi di Turing e Von Neumann.
Età: 54
Presidente dell’Olivetti, figlio di Camillo Olivetti, il fondatore. Aveva una visione non solo aziendalista e tecnologica, ma anche culturale e sociale. Comprese per tempo che l’elettronica sarebbe stato il settore dove investire per stare al passo con i tempi. Nei primi anni ’50 l’Olivetti si propose più volte come partner industriale per la costruzione di un calcolatore elettronico, fino ad accordarsi con il CSCE nel 1956. Morì il 27 febbraio 1960.
Età: 43
Imprenditore, fratello di Adriano. Fu responsabile dell’Osservatorio scientifico statunitense dell’Olivetti, tramite cui reclutò esperti del settore informatico, come l’ingegnere italocinese Mario Tchou.
Età: 27
Imprenditore, figlio di Adriano. Nel 1952 si laureò alla Bocconi in “Economia aziendale” e nel 1954 si specializzò ad Harvard in “Business Administration”. L’anno seguente entrò nell’azienda familiare, dove si interessò ai nuovi sviluppi del settore elettronico, partecipando alla fondazione del Laboratorio Ricerche Elettroniche (LRE) nel quartiere pisano di Barbaracina. Nel 1959 divenne il direttore della Divisione Elettronica dell’Olivetti, ma nel 1962, a causa di problemi finanziari, dovette venderla all’azienda americana General Electric.
Età: 53
Insegnante di Fisica e sindaco di Pisa per quattro volte. Il primo mandato durò dal giugno 1951 al luglio 1956 e il secondo dal dicembre 1958 al luglio 1960.
Età: 70
Fondatore e direttore dell’INAC di Roma, promotore dell’analisi numerica e del calcolo automatico. A partire dal 1950 tentò più volte di avviare progetti per la costruzione di un calcolatore elettronico italiano, entrando in contatto con importanti centri di ricerca statunitensi. Nel 1961 partecipò alla fondazione dell’AICA, come rappresentante dell’INAC.
Età: 36
Designer inglese, progettò il calcolatore commerciale LEO, basato sull’EDSAC di Cambridge, per l’azienda inglese Lyons.
Età: 66
Preside della Facoltà di Ingegneria di Pisa. Avanzò dei dubbi sulla scelta di costruire la calcolatrice, essendo interessato a dirottare i finanziamenti verso altri progetti.
Età: 28
Tecnico e ricercatore di Padova. Lavorò tra il 1958 e il 1959 un calcolatore con memoria a tamburi magnetici, basandosi sui progetti di Andrew D. Booth. Nel 1961 partecipò alla fondazione dell’AICA, come rappresentante dell’Università di Padova.
Età: 52
Ingegnere tedesco naturalizzato inglese, sviluppò sul Ferranti Mark 1* un programma che risolveva dei problemi di matto in due mosse del gioco degli scacchi e una versione del “Musikalisches Würfelspiel”, un gioco di musica generativa realizzato da Mozart.
Età: 55
Matematica russa naturalizzata statuniteste, lavorò presso i National Applied Mathematics Laboratories del National Bureau of Standards. Sviluppò insieme a Betty Holberton il linguaggio di programmazione C-10 per l’UNIVAC.
Età: 35
Dopo la laurea in Fisica ottenuta nel 1942, lavorò per alcuni anni all’Università di Princeton, dove conobbe Fermi. Rientrato in Italia nel 1951 insegnò alle Università di Cagliari e Pisa. Fu lui a promuovere il progetto dell’elettrosincrotrone, poi realizzato a Frascati.
Età: 45
Fisico statunitense, lavorò ai Bell Labs, sperimentando con i transistor. Nel 1956 ricevette il Nobel insieme ai colleghi John Bardeen e Walter Brattain per i suoi studi sui semiconduttori e sui transistor.
Età: trentenne
Dipendente dell’Olivetti distaccato presso il CSCE. Nella primavera del 1956 tenne i seminari di “Elementi di elettronica per le macchine calcolatrici”.
Età: 31
Ricercatore e ingegnere italo-cinese, si laureò in Ingegneria elettrica negli Stati Uniti e insegnò all’Università Columbia nei primi anni ’50. Venne poi assunto dall’Olivetti che lo incaricò di dirigere l’LRE del quartiere pisano di Barbaracina. Aveva il compito di aiutare il CSCE e al contempo di riutilizzare le competenze guadagnate per lo sviluppo di un prototipo di un calcolatore commerciale: la “Macchina Zero”. Morì il 9 novembre 1961 in un incidente stradale.
Età: 51
Docente di ingegneria all’Università di Pisa dal 1954. Fu un innovatore nel campo della radiometria, realizzando nel 1936 il primo rilevatore radar a onda continua italiano. Era molto dubbioso sul progetto della calcolatrice elettronica.
Età: 38 (1950)
Importante matematico e crittografo inglese. Nel 1931 teorizzò la Macchina di Turing. Durante la seconda guerra mondiale lavorò sulla decrittazione di messaggi, in particolare su quelli codificati dalla macchina tedesca Enigma. Nel 1950 pubblicò sulla rivista Mind un articolo dal titolo “Computing machinery and intelligence”, nel quale descriveva quello che si sarebbe poi chiamato test di Turing: era convinto che si potesse raggiungere un’intelligenza artificiale solo seguendo gli schemi del cervello umano. Negli anni seguenti lavorò al software del Manchester Mark 1. Morì suicida il 7 giugno 1954.
Età: 52
Informatico, matematico e fisico ungherese naturalizzato statunitense. Nel 1944 si interessò con il Progetto Manhattan ai calcolatori, venendo a conoscenza dell’Harvard Mark I di Aiken. Nel 1945 scrisse l’articolo “First Draft of a Report on the EDVAC” dove propose una nuova architettura per calcolatori, rapidamente diventata uno standard. Nei primi anni ’50 lavorò alla progettazione dell’IAS machine presso l’Università di Princeton. Morì l’8 febbraio 1957.
Età: 30
Ingegnere e informatico inglese, si laureò a Cambridge dove lavorò all’EDSAC. Nel 1951 realizzò insieme a Maurice Wilkes e Stanley Gill un microprogramma di salto logico, chiamato in suo onore Wheeler Jump.
Età: 42
Informatico inglese, progettò l’EDSAC, completato nel 1949 a Cambridge. Era un calcolatore costruito con linee di ritardo e in grado di gestire utenti.
Età: 36
Matematico inglese, specializzato nell’analisi numerica. Lavorò presso i National Physical Laboratory dove realizzò nel 1950 il Pilot ACE, collaborando nelle fasi iniziali con Alan Turing.
Età: 44
Ingegnere inglese esperto di radar. Nel 1946 fu messo a capo dell’Eletrical Engineering Department dell’Università di Manchester, dove, insieme a Tom Kilburn, realizzò la Manchester Baby. Il calcolatore presentava una memoria a tubi catodici, chiamati tubi di Williams in onore del suo creatore.